Celiachia, gluten sensitivity, allergia al grano

Molto spesso si pensa che l’unica malattia legata al glutine sia la celiachia, ma esistono altre malattie che assomigliano ad essa: la gluten sensitivity e l’allergia al grano (o frumento).

È utile fare distinzioni per poter trattare ogni disturbo nel modo corretto. Ecco quindi un’introduzione su queste tre malattie.

Celiachia

Secondo il Ministero della salute la celiachia è:

“una malattia permanente su base infiammatoria dell'intestino tenue, caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale. È causata da una reazione autoimmune al glutine, la frazione proteica alcol-solubile di alcuni cereali come il grano, l'orzo, la segale” e il farro, il kamut, la spelta e il triticale.

Quindi la celiachia è una malattia:

  • genetica, cioè non si può fare nulla per evitarla
  • cronica, cioè rimarrà per tutta la vita

Non c’è una cura, ma c’è un rimedio: evitare l’assunzione di alimenti che contengano glutine.

La celiachia colpisce l’1% della popolazione. Sempre secondo il Ministero della salute “in Italia “il numero teorico di celiaci si aggira intorno ai 600.000 contro i 241.729 ad oggi diagnosticati (dati del 2019).

I sintomi sono vari, soprattutto tipicamente disturbi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea, gonfiore, vomito, ma anche stanchezza cronica, disturbi della crescita, alopecia, anemia, dermatiti…

Come individuarla?
Per accertarsene si procede con due passaggi:

  • test sierologico (prelievo del sangue) per cercare gli anticorpi specifici che segnalano la malattia
  • in seguito si svolge un’autopsia intestinale, cioè un prelievo di un piccolo frammento della mucosa intestinale per osservare se le cellule che la celiachia colpisce sono danneggiate

 

Sensibilità al glutine

Sensibilità al glutine o gluten sensitivity è un termine recentemente introdotto per indicare un disturbo che presenta sintomi simili a quelli della celiachia ma che dà risultati negativi ai test per individuarla.

I sintomi sono dunque gli stessi, anche se in questo caso più leggeri (soprattutto problemi intestinali, stanchezza, emicrania), ma non si tratta di celiachia.

Non si è ancora compreso il modo in cui questo disturbo agisca e da cosa sia causato, ma si è osservato che, proprio come per la celiachia, la sensibilità al glutine (a volte chiamata intolleranza al glutine o al grano) passa quando non si consuma più glutine.

Poiché le cause della malattia non sono ancora chiare, non è possibile individuarla con certezza: semplicemente si va per esclusione.

Se gli esami per la celiachia sono negativi ma i sintomi spariscono quando si smette di consumare glutine per un periodo abbastanza prolungato (circa 6 settimane), si presume che si abbia a che fare con la sensibilità al glutine e perciò si definisce una dieta con un esperto per escludere le sostanze che danno problemi.

 

Allergia al grano

Come per ogni altra allergia, il corpo di chi soffre di questo disturbo produce anticorpi rivolti contro certe componenti del grano (non solo il glutine).
Inoltre esso si scatena, contrariamente alla celiachia, non soltanto per l’assunzione del grano come cibo, ma anche attraverso le vie respiratorie o con il contatto con la pelle.

I sintomi si possono manifestare immediatamente o anche nel giro di qualche giorno, ed oltre a essere quelli tipici di ogni allergia (difficoltà respiratoria, bruciore e prurito di bocca, naso, occhi e gola o della pelle) si presentano anche sintomi che possono essere confusi con quelli della celiachia (nausea, vomito, diarrea).

Per diagnosticare questo problema ci sono vari modi:

  • ricerca nel sangue degli anticorpi IgE, responsabili del problema
  • test cutaneo (Prick test)
  • test di provocazione orale (far assumere l’alimento in situazioni controllate)

Anche in questo caso la soluzione consiste nell’eliminazione dalla dieta (sotto la guida di un dietista) del grano; ciò significa che alcuni alimenti dannosi per un celiaco non lo sono per un allergico al grano (ad esempio segale e orzo), perché pur contenendo glutine non scatenano la reazione allergica.

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